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Ravasi e Christian pedalano nella grande fuga

44º Tour of the Alps
Tappa 3: Imst – Naturno / Naturns (162 km)

Nessuna giornata tranquilla su un percorso che invita ad essere coraggiosi. Ancora una volta un inizio frenetico, con molteplici tentativi di fuga su una salita al Piller Sattel, che mercoledì era una salita che non dava punti per il GPM. Alla fine è partita una fuga di quindici corridori in cui l’EOLO-KOMETA Cycling Team ha piazzato due corridori. L’italiano Edward Ravasi, il meglio piazzato nella classifica generale della squadra, e il britannico Mark Christian, in una fuga con grandi nomi che ha condizionano il resto della giornata.

Ravasi e Christian erano con Gianni Moscon, Antonio Nibali, Luis León Sánchez, Harold Tejada, Matteo Fabbro, Felix Großschartner, Tejay Van Garderen, Alessandro de Marchi, Hermann Pernsteiner, Francois Bidard, Tony Gallopin, Michael Storer e Reuben Thompson. Una fuga di alto livello con dieci squadre rappresentate, che ha richiesto al team BikeExchange del leader di lavorare a tutta. Il vantaggio duramente guadagnato non sarà mai più di tre minuti. Sulla salita di Frinig, la fuga si è assottigliata e sia Ravasi che Christian si sono staccati.

Il resto della tappa, una giornata in cui il team Uno-X si è ritirato a causa della comparsa di un caso positivo di COVID-19 nelle loro file (auguri di pronta guarigione, stavate facendo una grande gara) sarà una battaglia tra i resti della fuga, che è arrivata al traguardo, e il gruppo. Gianni Moscon ha vinto e il gruppo principale, con il leader Simon Yates, è arrivato dopo 49 secondi. In quel gruppo c’erano Erik Fetter e Marton Dina. Fetter, 28° a 3’21”, è ora il meglio piazzato nella classifica generale.

Giovedì, la penultima tappa, il giorno più lungo del giro italo-austriaco. E ancora una volta le montagne saranno le principali protagoniste. Nei 168,6 chilometri che separano Naturno da Pieve di Bono i corridori dovranno gestire fino a sei diverse salite, ma solo il Passo Campo Carlo Magno, il più duro di tutti, e Boniprati, la cui cima si trova a meno di sette chilometri dal traguardo, segneranno il gran premio della montagna. Un’altra giornata che offrirà sicuramente un grande spettacolo.

 Edward Ravasi: “Sono moderatamente soddisfatto. Alla partenza mi sentivo bene con la condizione che è cresciuta in queste giornate, ho visto una buona occasione e sono rientrato nella fuga iniziale. Ho sofferto un po’ questo sforzo, questi ritmi mi mancano ancora un po’ ma sono contento di averli ritrovati. Domani è un altro giorno e cercherò di essere ancora protagonista”.

Erik Fetter: “I primi 10 chilometri sono stati complicati per me, non riuscivo a far girare le gambe: probabilmente non mi sono riscaldato, non lo so. So però che poi ho iniziato a stare sempre molto meglio, chilometro dopo chilometro. Non ho avuto alcun problema a stare con il gruppo dei migliori, avevo ottime sensazioni, è stata una bella giornata. Certo, sarebbe stato bello essere nella fuga che poi è arrivata al traguardo: però siamo riusciti a mettere dentro due dei nostri corridori, e visti i nomi importanti che componevano la fuga credo sia stato un ottimo risultato per la squadra. Ora sto facendo un pensiero alla maglia bianca, la classifica è molto aperta e io sto bene…perché no? Qui alla Eolo-Kometa sto benissimo, ho sempre sognato di correre in un team come questo: tutto è gestito in maniera molto professionale e difendere questi colori per me è un onore”.

 

[   PhotoGomezSport]

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