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Fetter primo, Albanese secondo, Bais leader della montagna: la giornata perfetta della EOLO-KOMETA

54º Tour du Limousin
Tappa 4: Sauviat-sur-Vige – Limonges (169,7 km)

La giornata perfetta. L’arrivo perfetto. L’immagine perfetta. La più bella, la più inseguita, la più sognata. L’ultima tappa del Tour du Limousin ci ha regalato qualcosa di grande: vittoria di Erik Fetter, secondo posto di Vincenzo Albanese. Ed entrambi con le braccia alzate, perché la EOLO-KOMETA è una squadra ma è anche una famiglia: dove non si vince e non si perde da soli, ma si vince e si perde come un gruppo. E a impreziosire questa giornata indimenticabile, ecco Davide Bais capace di vincere tutti i GPM e conquistare la maglia di leader della speciale classifica.

Per raccontare questa tappa, che ha chiuso la corsa a tappe francese, bisogna partire proprio dalla fine. Da quegli ultimi metri quando Fetter ha provato l’azione decisiva: uno scatto imperioso, un’accelerata splendida a cui nessuno ha resistito, un colpo di pedale che gli ha permesso di arrivare a braccia alzate sotto il traguardo. Subito dietro di lui, anche lui a braccia alzate, Vincenzo Albanese. Ed è bello, bellissimo vedere questo gesto: Alba è il corridore che negli ultimi mesi più di tutti ha inseguito, cercato, sfiorato la vittoria. Vederlo festeggiare così la vittoria di un compagno, è il segnale che si è lavorato bene e che la strada è quella giusta: sono stati scelti corridori forti, ma soprattutto sono stati scelti grandi uomini.

Ed eccolo, il vincitore. Ecco Erik Fetter. “Semplicemente, incredibile. Io non riesco a crederci. Nelle prime tre tappe ho sofferto tantissimo, stavo male e questa mattina il mio unico pensiero era quello di cercare di sopravvivere e finire la tappa. E adesso sono qui a parlare da vincitore: è pazzesco. Esattamente un anno fa ho avuto il mio incidente, è stato un periodo durissimo e complicato: ma il lavoro, il lavoro duro ha finalmente dato i suoi frutti. E questo è il mio giorno più bello. E questa è stata una grande giornata anche per la squadra, con Albanese che è arrivato dietro di me con le braccia alzate per festeggiare la mia vittoria e Bais che ha conquistato la maglia della montagna. Io credo sia davvero una giornata storica per la EOLO-KOMETA, ed è un successo non solo dei corridori ma di tutto lo staff, di tutti i preparatori, di tutti quanti. Grazie, grazie a tutti”.

Vincenzo Albanese: “C’è poco da dire: Erik è partito forte, ed è arrivato. Per la squadra non conta chi vince, ma conta vincere. E per questo sono contentissimo, anche se non nascondo che questa prima vittoria la voglio”.

Davide Bais: “Oggi avevo compito di entrare nella fuga di giornata, e sono riuscito. Nella fuga ho cercato di fare bene nei KOM e negli sprint, e sono riuscito a prendere la maglia della montagna. Sono molto felice perché in questi giorni abbiamo corso veramente da vera squadra. E ovviamente sono felicissimo per la vittoria di squadra di Erik e il secondo posto di Alba”.

Stefano Zanatta, DS EOLO-KOMETA Cycling Team: “Abbiamo continuato il lavoro dei giorni scorsi, cercando di far crescere questi ragazzi e di farli andare sempre in fuga. Albanese sta benissimo, però le tappe sono sempre impegnative e non abbiamo una squadra che possa controllare la corsa. Bais è stato bravissimo a entrare in questo gruppo di 14 corridori, ha vinto i primi due GPM e allora abbiamo fatto i conti e visto che se avesse vinto anche gli altri due avrebbe superato Pinot nella classifica: e così ha fatto. Dietro, poi, ci siamo mossi bene: prima Wackermann e poi Fetter che non pensava di avere la gamba giusta e invece poi è andato forte nel finale con un po’ di aiuto di Gavazzi che l’ha spinto a stare davanti. Il finale, l’avete visto: è stata una volata, so che Albanese avrebbe voluto vincere ma la sua esultanza per il successo del compagno è stato un bellissimo gesto, e anche Wackermann ha alzato le braccia quando ancora mancavano cento metri: per noi che lavoriamo dietro le quinte, significa che davvero questi ragazzi hanno capito lo spirito di questa squadra. E noi continueremo a lavorare così, perché non sappiamo farlo in modo diverso”.

[ Zoe Souillard / Tour du Limousin]

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